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Il Friulano di Livio Felluga è l’etichetta della tradizione, dedicata al vino che ha fatto la storia del territorio. Le uve provengono da vigne coltivate nella zona dei Colli Orientali, verso il confine sloveno, la cosiddetta 'ponca', su terreni costituti da marne e arenarie d’antica origine oceanica. Fermentazione e affinamento per 6 mesi in vasche d’acciaio sulle fecce fini, in modo da acquisire corpo e una maggiore complessità aromatica. Bouquet variegato e armonioso, tra aromi agrumati, di albicocca, cedro e bergamotto. Al sorso è invece morbido, delicato e avvolgente, con un finale persistente e ammandorlato. Bianco armonioso e morbido, particolarmente duttile negli abbinamenti a tavola.
- Categoria del Prodotto
- Vino Bianco
- Denominazione
- Colli Orientali del Friuli DOC
- Vitigno / Materia prima
- friulano
- Annata - Cuvée
- 2022
- Formato
- 750 ml.
- Nazione
- Italia
- Regione
- IT - Friuli Venezia Giulia
- Gradazione Alcolica
- 13.5% vol.
- Temperatura di Servizio
- 6° - 8° C.
- Bicchiere Consigliato
- Calice fine a stelo lungo
- Abbinamenti Gastronomici
- Primi di Mare, Piatti di Pesce, Riso e Risotti, Carni Bianche, Affettati misti, Formaggi Freschi, Fritture
- Allergeni
- Contiene solfiti (per solfiti si intende l'anidride solforosa che viene aggiunta al vino, per preservarlo, grazie alla sua azione disinfettante, antiossidante e stabilizzante)
Nome unico nel panorama produttivo italiano, nonché simbolo stesso di una regione e dei suoi vini, è facile intuire quanto la storia di Livio Felluga si intrecci con quella di tutto un territorio. Una storia, questa, che ha come protagonista una famiglia sopravvissuta a due guerre mondiali, la quale ha assistito al cambiamento dei confini intorno a sé, per poi decidere di stabilirsi sui dolci contrafforti delle colline del Friuli. È qui che, non lontano da Cormòns in provincia di Gorizia, Livio Felluga dovette intraprendere una nuova battaglia per far risorgere la collina, convinto che solo la rinascita della coltivazione di qualità poteva riportare la vita nella campagna friulana. Con grande coraggio cominciò a risistemare i vecchi vigneti e a impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi innovativi. Un lavoro duro, fatto di caparbietà e passione, che lo porteranno nel corso degli anni a creare una delle più belle e significative realtà aziendali della Penisola, acquisendo a pieno diritto il titolo unanimemente riconosciutogli di rifondatore della tradizione vitivinicola friulana.
Attualmente l’azienda può contare su una vasta superficie vitata, che dalla denominazione del Collio fino ad arrivare a quella dei Colli Orientali del Friuli, copre circa 155 ettari. In vigna, le varietà che si incontrano sono sia autoctone che internazionali, per cui abbiamo il friulano e il pinot bianco, lo chardonnay e la ribolla gialla, il sauvignon blanc e il pinot grigio, il picolit e il refosco, il pignolo e il merlot. Uve che sono trasformate in quelli che vengono ormai chiamati come i “vini della carta geografica”, da sempre riprodotta in etichetta e raffigurante una vecchia mappa dei poderi aziendali.
E allora ecco prendere vita il “Vertigo”, il “Nuaré” e lo “Sharis”, poi via via tutti gli altri, fino ad arrivare al “Terre Alte”: vini figli di una cantina che ancora oggi brilla per la qualità e per il carattere territoriale che riesce a esprimere, vera e propria ambasciatrice dei migliori bianchi friulani - e quindi italiani - in tutto il mondo.
Indirizzo:
Via Risorgimento, 1 - 34071 Cormòns Fraz. Brazzano (GO), Italia
Colore: giallo chiaro con luminosi riflessi dorati
Bouquet: ricco e intenso, profumi di agrumi, sfumature floreali, aromi di frutta a polpa gialla e tropicale
Gusto: ricco e avvolgente, di buona struttura, armonioso e persistente, finale d’equilibrata fre
- Gambero Rosso 2/3
- Bibenda 4/5
- James Suckling 92/100
- I Vini di Veronelli 88/100