-
Tutti i prodotti
TipologiaCantineItaliaEsteroGrandi Vini
- Barolo ed i suoi Cru
- Bolgheri essenza di equilibrio ed armonia
- Bordeaux e i bordolesi francesi
- Brunello di Montalcino iconico
- Chianti antica tradizione
- Supertuscan il taglio bordolese italiano
- Syrah Tradizione Millenaria
- Grandi Rossi Internazionali
- Grandi Bianchi Internazionali
- Amarone in tutta la sua eleganza
- Pinot Nero dal Mondo
- Timorasso un gioiello da scoprire
- PROMOZIONI
-
Vini Rossi
ITALIA Top Selection Vini RossiMONDO Top Selection Vini Rossi
-
Vini Bianchi
ITALIA Top Selection Vini BianchiMONDO Top Selection Vini Bianchi
-
Vini Rosé
ITALIA Top Selection Vini RosèFRANCIA Top Selection Vini RosèMONDO Top Selection Vini Rosè
-
Bollicine
ChampagneBollicine ItalianeBollicine Inglesi
- Altri Vini
-
Distillati
Whisky
-
Selezioni
Grandi Vini: focus suVini Rari ed IconiciVini EroiciVini da ScoprireAccessori
- Cantine
- Blog
L'Etna Bianco 'Sul Vulcano' di Donnafugata è una dichiarazione d’amore: un vino puro e vivace, dalla spiccata mineralità, un vino che fa respirare l’energia di questo luogo unico situato al centro del Mediterraneo. Avvolgente, fresco e sapido, caratterizzato da spiccata mineralità e persistenza; un vino che dispiega grande eleganza e complessità.
- Categoria del Prodotto
- Vino Bianco
- Denominazione
- Etna Bianco DOC
- Vitigno / Materia prima
- carricante
- Annata o Cuvée
- 2022
- Formato
- 750 ml.
- Nazione
- Italia
- Regione
- IT - Sicilia
- Gradazione Alcolica
- 13% vol.
- Temperatura di Servizio
- 8° - 10° C.
- Bicchiere Consigliato
- Calice fine a stelo lungo
- Abbinamenti Gastronomici
- Crudi di Pesce, Frutti di Mare - Crostacei - Molluschi, Piatti di Pesce, Primi di Mare, Riso e Risotti, Fritture
- Allergeni
- Contiene solfiti (per solfiti si intende l'anidride solforosa che viene aggiunta al vino, per preservarlo, grazie alla sua azione disinfettante, antiossidante e stabilizzante)
Donnafugata nasce in Sicilia dall'iniziativa di una famiglia che conta oltre 160 anni di esperienza nel vino di qualità. Giacomo Rallo e la moglie Gabriella, con i figli Josè e Antonio portano avanti un progetto imprenditoriale che punta alla cura dei particolari e mette l'uomo al servizio della natura per produrre vini sempre più rispondenti alle potenzialità del territorio.
L'avventura di Donnafugata prende avvio nel 1983 dalle storiche cantine della famiglia Rallo a Marsala e nelle vigne di Contessa Entellina, nel cuore della Sicilia occidentale; nel 1989 Donnafugata giunge sull'isola di Pantelleria dove inizia a produrre vini naturali dolci.
Indirizzo:
Via Sebastiano Lipari, 18 - 91025 Marsala (TP), Italia
Colore: giallo paglierino con riflessi dorati
Bouquet: raffinate note di erbe aromatiche, agrumi e pietra focaia.
Gusto: avvolgente, fresco e sapido, spiccata mineralità e persistenza, grande eleganza e complessità.
Non ci sono recensioni
Recensioni
IL VINO
L'Etna Bianco 'Sul Vulcano' di Donnafugata è una dichiarazione d’amore: un vino puro e vivace, dalla spiccata mineralità, un vino che fa respirare l’energia di questo luogo unico situato al centro del Mediterraneo. Avvolgente, fresco e sapido, caratterizzato da spiccata mineralità e persistenza; un vino che dispiega grande eleganza e complessità.
Curiosità
La montagna dalle brune chiome guarda placidamente al fratello mare. Finché un giorno la terra si spalanca, tuoni echeggiano nell’aria ed essa esplode dalle viscere della terra fino alla punta dei suoi capelli divenuti fumo e lapilli incandescenti. Il mare placidamente guarda la furente sorella. Una dea-vulcano campeggia sull’etichetta dell’Etna Bianco di Donnafugata “Sul Vulcano”. I suoi colori intensi, il rosso, i gialli, i neri cangianti, sono quelli del vulcano attivo più alto d’Europa. Una divinità antica, potente e femminile: “la Montagna” come viene chiamato l’Etna dalla gente del posto. “Sul Vulcano” è una dichiarazione d’amore: un vino puro e vivace, dalla spiccata mineralità, un vino che fa respirare l’energia di questo luogo unico situato al centro del Mediterraneo.
L'AZIENDA
Il nome Donnafugata, letteralmente "donna in fuga", fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell'800 - fuggita da Napoli per l'arrivo delle truppe napoleoniche - si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l'effige della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia. Fu lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il Gattopardo, ad indicare con il nome di Donnafugata quei possedimenti di campagna del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e che oggi ospitano i vigneti aziendali.
LE CANTINE
I vini di Donnafugata interpretano la Sicilia e ne raccontano con passione l'universo sensoriale. Natura del suolo, esposizione, altitudine, andamento climatico e vitigno sono le principali variabili in gioco per ottenere vini che esprimano in modo autentico l’appartenenza a terroirs unici. Dopo aver scelto l'abbinamento vitigno-territorio, la viticultura mirata "legge" con attenzione e sensibilità la vigna nella sua interazione con l'ambiente per portare l'uva al suo apice qualitativo. I frequenti assaggi delle uve sul campo consentono di individuare il momento ideale della vendemmia per ogni singolo vigneto. I processi di cantina prevedono l'uso di tecnologie semplici e rispettose dell'integrità di uve, mosti e vini. Lo staff tecnico, con degustazioni continue, verifica gli obiettivi sensoriali, la rispondenza al frutto e al territorio. Intervenendo sui processi in corso, in vigna ed incantina, l'enologia di precisione ridefinisce anno dopo anno i confini della qualità. Lo staff è composto da tecnici competenti e affiatati (agronomo enologo, responsabile del controllo qualità, cantinieri e responsabili del vigneto) che accompagnano le fasi del processo produttivo affinché la natura faccia al meglio il suo corso.
Contessa Entellina
La cantina si trova nel cuore della Sicilia Occidentale dove i vigneti sono parte integrante del paesaggio. Donnafugata coltiva in 10 contrade diverse una pluralità di vitigni sia autoctoni che internazionali. Una scelta agronomica che punta a valorizzare le peculiarità dei diversi terroirs (suolo, altitudine, esposizione) e delle diverse varietà per produrre vini complessi e ricchi di personalità.
I vigneti di Pantelleria
I vigneti e la cantina di Donnafugata a Pantelleria si integrano armonicamente nel paesaggio e nel particolare contesto agricolo dell'isola del vento. Pantelleria è un’isola di natura vulcanica tra la Sicilia e l’Africa, è un raro esempio di viticoltura eroica. Il paesaggio trasuda la fatica del contadino nel costruire terrazzamenti e muretti a secco e nel coltivare la vigna plasmata dal vento. I vigneti, dove Donnafugata coltiva lo Zibibbo, sono dislocati in 12 contrade diverse per suolo, altitudine, esposizione ed età delle piante (superiore anche ai 100 anni). Nella cantina di Khamma, esempio di architettura sostenibile, le singole partite di Zibibbo sono lavorate separatamente valorizzando la pluralità dei contesti viticoli.
Le cantine di Marsala
Le antiche cantine di famiglia sono il cuore pulsante e il centro strategico aziendale dove prendono luogo gli affinamenti e l'imbottigliamento dei vini di Donnafugata. Le cantine di Marsala, costruite nel 1851, sono un esempio vivo di archeologia industriale. Conservano l'impianto tipico del "baglio" mediterraneo con l'ampia corte interna punteggiata di agrumi e di ulivi e le capriate in legno, opera di antichi maestri d'ascia. Oggi ospitano una realtà produttiva dinamica finalizzata all'eccellenza. Qui confluiscono i prodotti ottenuti a Contessa Entellina e Pantelleria per i processi di affinamento (in acciaio, cemento, legno) ed imbottigliamento. I processi di cantina prevedono l'utilizzo di tecnologie semplici e sempre più rispettose delle qualità intrinseche di mosti e vini. Considerata l'importanza del controllo della temperatura in ogni fase del processo produttivo, gli ambienti termocondizionati e coibentati per ottenere il massimo risparmio energetico; anche il materiale tufaceo della costruzione e gli alti tetti (7 metri) sorretti da capriate in legno, isolano naturalmente gli ambienti dalle alte temperature tipicamente siciliane. In linea con le politiche ambientali dell'azienda si inquadra anche la barricaia sotterranea scavata nella roccia di tufo.
Vittoria
Nella Sicilia sud-orientale, Donnafugata sceglie un territorio ad alta vocazione per produrre vini rossi morbidi e dall’animo floreale, vini insoliti capaci di innovare il modo di bere un vino rosso. E’ la zona di Vittoria, tra l’altopiano Ibleo e il mare, terra di una storica e prestigiosa denominazione che comprende la prima e unica DOCG della Sicilia: il Cerasuolo di Vittoria.
Donnafugata coltiva i suoi vigneti in territorio di Acate. Complessivamente l’azienda può contare su 36 ettari, suddivisi in 3 contrade: Biddine Soprana, Biddine Sottana e Isola Cavaliere. Le uve coltivate sono il Nero d’Avola e il Frappato. Il Nero d’Avola, re dei vitigni siciliani a bacca rossa, è il più diffuso in Sicilia, grazie alla sua spiccata capacità di interagire con l’ambiente. Nell’area di Vittoria, si esprime con una media struttura e tannini di particolare finezza. Il Frappato è una delle varietà siciliane più antiche, che ama il clima tipico dei territori della Doc Vittoria. Un vino che si distingue per la sua fragranza e le note floreali. Estremamente piacevole al palato e delicatamente tannico.
Etna
Nella Sicilia orientale, dove si trova l’Etna: il vulcano attivo più alto d’Europa (oltre 3.300 m), Donnafugata ha scelto il versante Nord per produrre vini di montagna, vulcanici e mediterranei.
In questa tenuta, tra i 730 m e i 750 m s.l.m., Donnafugata può contare su circa 21 ettari di vigneti, tutti in zona Doc, divisi in 6 contrade: Montelaguardia, Statella, Camporè e Calderara in comune di Randazzo, Marchesa e Verzella in comune di Castiglione di Sicilia. Le varietà coltivate sono le autoctone rappresentative del territorio: Carricante, Nerello Mascalese e in piccole quantità Nerello Cappuccio.
Il paesaggio viticolo sull’Etna, è caratterizzato da terrazzamenti e muretti a secco in pietra lavica (Patrimonio dell’Umanità UNESCO). La forma di allevamento è la spalliera bassa o quella tradizionale ad alberello, anche a quinconce (fitto impianto a scacchiera con circa 7.000 piante per ettaro).