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Il Picolit di Livio Felluga è un vino da meditazione di gran prestigio. E' il vino più nobile del Friuli la cui particolarità è data dal vitigno, il quale con una parziale fecondazione del fiore, determina la crescita di pochissimi e concentratissimi acini per ogni grappolo. L’uva sana e perfettamente matura viene raccolta a mano secondo maturazione, in piccole cassette, per preservare l’integrità della bacca. La fermentazione sui lieviti in piccole botti di rovere francese dura alcuni mesi, per aumentarne sapidità, cremosità e vocazione all’invecchiamento. Vino complesso, dal colore oro antico, armonizza sensazioni dolci e acidule, sprigionando un avvolgente profumo di frutta candita, vaniglia e fiori di campo. Da provare anche con formaggi saporiti, foie gras o pasticceria secca.
- Categoria del Prodotto
- Vini Dolci
- Denominazione
- Colli Orientali del Friuli DOC
- Vitigno / Materia prima
- picolit
- Annata - Cuvée
- 2017
- Formato
- 375 ml.
- Nazione
- Italia
- Regione
- IT - Friuli Venezia Giulia
- Gradazione Alcolica
- 15% vol.
- Temperatura di Servizio
- 10° - 14 ° C.
- Bicchiere Consigliato
- Calice piccolo circolare
- Confezione
- Astuccio Originale
- Abbinamenti Gastronomici
- Dopo Cena - Meditazione, Formaggi Stagionati, Fois Gras, Dolci e Dessert
- Allergeni
- Contiene solfiti (per solfiti si intende l'anidride solforosa che viene aggiunta al vino, per preservarlo, grazie alla sua azione disinfettante, antiossidante e stabilizzante)
Nome unico nel panorama produttivo italiano, nonché simbolo stesso di una regione e dei suoi vini, è facile intuire quanto la storia di Livio Felluga si intrecci con quella di tutto un territorio. Una storia, questa, che ha come protagonista una famiglia sopravvissuta a due guerre mondiali, la quale ha assistito al cambiamento dei confini intorno a sé, per poi decidere di stabilirsi sui dolci contrafforti delle colline del Friuli. È qui che, non lontano da Cormòns in provincia di Gorizia, Livio Felluga dovette intraprendere una nuova battaglia per far risorgere la collina, convinto che solo la rinascita della coltivazione di qualità poteva riportare la vita nella campagna friulana. Con grande coraggio cominciò a risistemare i vecchi vigneti e a impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi innovativi. Un lavoro duro, fatto di caparbietà e passione, che lo porteranno nel corso degli anni a creare una delle più belle e significative realtà aziendali della Penisola, acquisendo a pieno diritto il titolo unanimemente riconosciutogli di rifondatore della tradizione vitivinicola friulana.
Attualmente l’azienda può contare su una vasta superficie vitata, che dalla denominazione del Collio fino ad arrivare a quella dei Colli Orientali del Friuli, copre circa 155 ettari. In vigna, le varietà che si incontrano sono sia autoctone che internazionali, per cui abbiamo il friulano e il pinot bianco, lo chardonnay e la ribolla gialla, il sauvignon blanc e il pinot grigio, il picolit e il refosco, il pignolo e il merlot. Uve che sono trasformate in quelli che vengono ormai chiamati come i “vini della carta geografica”, da sempre riprodotta in etichetta e raffigurante una vecchia mappa dei poderi aziendali.
E allora ecco prendere vita il “Vertigo”, il “Nuaré” e lo “Sharis”, poi via via tutti gli altri, fino ad arrivare al “Terre Alte”: vini figli di una cantina che ancora oggi brilla per la qualità e per il carattere territoriale che riesce a esprimere, vera e propria ambasciatrice dei migliori bianchi friulani - e quindi italiani - in tutto il mondo.
Indirizzo:
Via Risorgimento, 1 - 34071 Cormòns Fraz. Brazzano (GO), Italia
Colore: oro antico
Bouquet: unico, elegante e complesso, intensi profumi floreali e piacevole speziatura dolce, delicate note tostate e di frutta seccca
Gusto: voluttuoso, in perfetto equilibrio tra volume, dolcezza ed acidità. Finale dalla grande persist
- Vitae 4/4
- James Suckling 95/100