Il Barbaresco di Castello di Neive una garanzia di qualità, come testimoniato dai diversi premi ottenuti negli ultimi anni. L’uva nebbiolo emerge con tutta la sua struttura, equilibrio e persistenza unita a profumi eleganti. Viene affinato per 18 mesi in grandi botti di rovere. Il Piemonte da assaporare nel bicchiere.
- Categoria del Prodotto
- Vino Rosso
- Denominazione
- Barbaresco DOCG
- Vitigno / Materia prima
- nebbiolo
- Annata - Cuvée
- 2019
- Formato
- 750 ml.
- Nazione
- Italia
- Regione
- IT - Piemonte
- Gradazione Alcolica
- 14.5% vol.
- Temperatura di Servizio
- 18° - 20° C.
- Bicchiere Consigliato
- Calice ampio a stelo lungo
- Abbinamenti Gastronomici
- Cacciagione, Carni Rosse, Formaggi Stagionati
- Allergeni
- Contiene solfiti (per solfiti si intende l'anidride solforosa che viene aggiunta al vino, per preservarlo, grazie alla sua azione disinfettante, antiossidante e stabilizzante)
Il Castello di Neive e la sua tenuta di 150 acri sono di proprietà dei fratelli e sorelle Stupino – Anna, Giulio, Italo e Piera. Sono tutti nati a Neive, così come i loro genitori, nonni e bisnonni. La storia dell'azienda inizia quando il padre Giacomo inizia a mettere a frutto sia la sua esperienza di geometra che la conoscenza del territorio, e acquistare, quando possibile, vigneti e terreni in posizioni estremamente favorevoli. Nelle piccole cantine della loro casa iniziarono le prime produzioni di vino per il consumo domestico e per la vendita sfusa. Messoirano, Montebertotto, Basarin, Valtorta, I Cortini;: il numero dei vigneti acquisiti da Giacomo crebbe e con esso anche la produzione e le ambizioni della famiglia. Nel 1964 acquistarono il castello con le sue ampie cantine, altri cascinali a Santo Stefano e Marcorino, più altri terreni dal precedente proprietario del castello, il conte Guido Riccardi Candiani.
Questo fu un punto di svolta che spinse la famiglia a ristrutturare le cantine del castello, a riorganizzare i vigneti trascurati dai precedenti proprietari e a produrre vino secondo metodi moderni. Alla morte di Giacomo, nel 1970, Giulio e Italo curarono il passaggio dalla mezzadria alla gestione diretta dei terreni, con il prezioso aiuto di Talin Brunettini, abile cantiniere esperto di tecniche agronomiche. È in questo periodo che Castello di Neive comincia ad imbottigliare i suoi vini e a farli conoscere nel resto d'Italia e all'estero.
Nel 1978 un altro passo gratificante: grazie alla collaborazione tra Italo e alcuni esperti dell'Università di Torino – i professori Italo Eynard e Annibale Gandini – Castello di Neive avvia un programma di selezione clonale dell'Arneis, un'uva da tempo dimenticata e abbandonata a causa della sua scarsa produttività. e mancanza di conoscenza nella vinificazione del vino bianco. Il vino Arneis deve la sua riscoperta a questo sforzo congiunto dell'azienda e dell'Università. Negli ultimi anni Italo si è dedicato interamente alla gestione diretta dell'azienda, sotto il nome di “Azienda Agricola Castello di Neive”: una dedizione che sembra seguire una 'premonizione' contenuta in una vecchia fotografia: quella raffigurante Mentore, Il nonno di Italo regala una vite al giovane nipote.
Indirizzo:
Via Castelborgo, 1 - 12052 Neive (CN), Italia
Colore: granato limpido e luminoso.
Bouquet: fine ed elegante, aromi varietali e speziate derivanti dal lungo affinamento.
Gusto: di corpo, maestoso, con un finale persistente.