Il 'Vigorello' di San Felice nasce nel 1968 come primo Supertuscan mai prodotto nel Chianti Classico, un Sangiovese in purezza. Nel 1979 il sodalizio tra Sangiovese e Cabernet Sauvignon, nel 2001 l’inserimento nel blend di Merlot, che nel 2006 sostituirà interamente il Sangiovese. Nel 2011 la svolta, con l’introduzione del Pugnitello, vitigno autoctono riscoperto attraverso gli studi nel Vitiarium, che da allora compone, insieme a Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, il blend di Vigorello, segnandone l’unicità e il ritorno alle radici toscane più autentiche. Profumi di confettura di ribes, note speziate e sottobosco. Gusto caldo, complesso, tannico con lievi sentori di vaniglia. Si abbina a grigliate, arrosti di piccione e agnello, formaggi stagionati.
- Categoria del Prodotto
- Vino Rosso
- Denominazione
- Toscana Rosso IGT
- Vitigno / Materia prima
- pugnitello
- Varietà / Assemblaggio
- Pugnitello 35% Cabernet Sauvignon 30% Merlot 30% Petit Verdot 5%
- Annata - Cuvée
- 2019
- Formato
- 750 ml.
- Nazione
- Italia
- Regione
- IT - Toscana
- Gradazione Alcolica
- 13.5% vol.
- Temperatura di Servizio
- 16° – 18° C.
- Bicchiere Consigliato
- Calice a tulipano molto ampio
- Caratteristiche Speciali
- Piccoli Produttori
- Abbinamenti Gastronomici
- Cacciagione, Carni Rosse, Carni Arrosto
- Allergeni
- Contiene Solfiti
San Felice è una cantina storica del Chianti Classico, situata nell’omonima località nel territorio di Castelnuovo Berardenga. Le prime produzioni di vino nell’antica Pieve San Felice in Pincis risalgono all’epoca etrusca e conobbe grande sviluppo a partire dal ‘400, come testimoniano le fonti storiche, e mantenendosi nel corso dei secoli e raggiungendo importanti successi nel corso del ‘900, grazie anche a brillanti intuizioni. La cantina assunse la sua veste attuale nel 1978, quando venne acquistata del gruppo Allianz, e raggiunse dimensioni tali da acquisire altre cantine più piccole. Oggi comprende, oltre ai suggestivi poderi del Chianti, anche la tenuta Campogiovanni a Montalcino e la tenuta Bell’Aja a Bolgheri.
La tenuta San Felice, sede principale di questa grande realtà produttiva, si estende per oltre 650 ettari, di cui 140 adibiti a vigneto. La felice combinazione tra clima, suolo ed esposizione garantisce la perfetta maturazione delle uve rosse coltivate, in particolare del Sangiovese. Il mantenimento degli antichi terrazzamenti suddivisi da muretti a secco e un approccio sostenibile denominato “viticoltura di precisione”, atto a limitare i trattamenti, permette il mantenimento della biodiversità. Il progetto sperimentale “Vitiarum” consiste inoltre nel mantenimento di 270 antichi vitigni raccolti in 1,6 ettari di vigneto per evitare che cadano nell’oblio, preservando così il patrimonio ampelografico tipico del territorio. Le tenute Campogiovanni si estende invece per 65 ettari a sud-ovest di Montalcino, mentre la più recente Bell’Aja a Bolgheri conta oggi poco più di 6 ettari.
I vini San Felice sono celebri espressioni del territorio toscano, conosciute e apprezzate da più generazioni di wine lovers. Il “Vigorello”, per esempio, introdotto nel lontano 1968, fu il primo esempio di Supertuscan e si dimostra ancora oggi capace di stupire e appassionare. Un’altra storica etichetta è “Il Grigio”, espressione intensa e tradizionale di Chianti Classico. Anche tutte le altre etichette rivelano un’impostazione classica e ben salda, dietro cui si cela il grande successo di questa cantina nel mondo.
Indirizzo:
Loc. San Felice, 1 - 53019 Castelnuovo Berardenga (SI), Italia
Colore: rosso rubino striature granato
Bouquet: confettura di ribes, note speziate e sottobosco
Gusto: caldo, complesso, tannico con lievi sentori di vaniglia.
- Gambero Rosso 273
- Wine Spectator 94/100
- I Vini di Veronelli 94/100
- James Suckling 93/100